LA RICERCA - di Paul Y. Sondaar

Dal Continente all'isola. La più grande lontra d'Europa che amava la terraferma.
Tratto da Gruttas e Nurras – 1977

Sotto la lente dell’Università di Utrecht il fossile di mammifero rinvenuto dal G.g.n.
di Paul Y. Sondaar
Geological Institute - Utrecht – Holland

Nell’estate del 1977 sono stato in Sardegna con un gruppo di studenti di paleontologia dell’Università di Utrecht, nell’intento di trovare nuovo materiale sui mammiferi fossili. Da molti anni esiste una stretta collaborazione tra l’Istituto di Geologia dell’ Università di Cagliari, il Gruppo Grotte Nuorese e l’Istituto di Geologia dell’Università di Utrecht. I recenti risultati, derivati da questa collaborazione, hanno condotto a una migliore conoscenza dell’evoluzione dei mammiferi in Sardegna. 

Hans de Bruijn, che ha descritto diversi nuovi fossili di mammiferi rinvenuti a Oschiri, ha espresso il suo apprezzamento per il G.g.n. e il suo presidente, Bruno Piredda, battezzando “Pireddamys rayi” una specie di roditore fossile, una cui mandibola si trova esposta nel museo del Gruppo a Nuoro.

I film di Louis van Gasteren hanno poi fatto ancor meglio conoscere il G.g.n. al pubblico olandese attraverso la televisione. Il film di Corbeddu è stato trasmesso addirittura due volte.
L’interesse che la grotta di Corbeddu rappresenta per le ricerche paleontologiche, è stata una delle ragioni del mio ritorno al Gruppo, con l’intento di rinnovare la collaborazione.
Ed è stato così che, nello stesso museo di Nuoro, mi fu mostrato il fossile di lontra (Lutra), del quale potei tenere alcune parti in prestito per lo studio.
Questo fossile è un esemplare unico, perchè dei fossili di lontra, in genere molto rari, sono stati trovati soltanto frammenti nei depositi pleistocenici nell’Europa continentale.
Poiché le lontre sono ottimi nuotatori, è del tutto possibile che gli antenati della lontra sarda siano venuti dal Continente. Specie se si considera che fossili similari sono stati ritrovati a Malta, a Creta e in Corsica.
Si ritiene che le lontre isolane si fossero più adattate alla vita di terraferma di quelle del Continente (Lutra Lutra), e si cibassero più di piccoli roditori che di pesci. Tracce di mammiferi carnivori sono state trovate nei depositi del Pleistocene a Creta e a Malta; cosicché, nella sua evoluzione, la lontra delle isole si è adattata al diverso habitat, dove i roditori si trovavano in discreta quantità.
Le dimensioni della lontra trovata dal G.g.n. eccedono di circa il 50% quelle della attuale Lutra Lutra, e deve trattarsi della più grande specie di lontra mai vissuta in Europa.
[....] Sfortunatamente, il fossile trovato dal G.g.n. si trova concrezionato in uno strato di argilla calcitica, così che la sua preparazione si presenta estremamente difficoltosa. Hans Brinkerink, il preparatore del nostro Istituto, ha lavorato per due intere settimane per poter liberare l’omero dalla concrezione. La particolare morfologia di quest’osso suggerisce, appunto, l’ipotesi che la lontra sarda fosse più adatta della Lutra Lutra alla vita di terraferma, e può quindi aver cacciato, a suo tempo, il Prolagus Sardus (vedi Gruttas e Nurras nr. 2 del Giugno 1974 - Anno 2°).
Le prime conclusioni che si possono trarre sono dunque che la lontra sarda è certamente la più grande mai vissuta in Europa, e deve essere considerata una nuova specie della famiglia delle lontre.
Per poter giungere a conclusioni più approfondite sono necessari, naturalmente, ulteriori studi comparati.
In netto contrasto con altre isole mediterranee come Cipro, Creta, Malta, Sicilia e Maiorca, durante il Pleistocene viveva in Sardegna un grande mammifero carnivoro. La presenza di questo animale, un cane, ha portato a una netta differenza tra la composizione faunistica della Sardegna e quella delle altre isole. L’origine di parte della fauna sarda è chiaramente differenziata avendo registrato una più lunga storia evolutiva, con soltanto pochi immigranti durante il Pleistocene.
Tra gli scarsi fossili del Terziario (circa 6 milioni di anni) rinvenuti a Capu Mannu, si trova il probabile antenato del Prolagus Sardus. In località Capu Figari sono stati ritrovati un Prolagus primitivo, una scimmia, e una specie particolare di antilope, molto simile all’antilope fossile di Maiorca e della Toscana, che è stata anch’essa un’isola.
Sono similitudini faunistiche molto difficili da spiegare. C’era forse una volta una grande, unica, isola che comprendeva la Sardegna, la Corsica e la Toscana, oppure le somiglianze tra i mammiferi sono dovute soltanto ad evoluzioni parallele?
Questo problema è una delle ragioni per cui i paleontologi di Utrecht sperano di poter continuare le ricerche in Sardegna.
Perchè la fauna sarda differisca così nettamente da quella delle altre isole mediterranee, come le specie mammifere siano cambiate nel tempo, e perchè parecchie specie animali si siano estinte prima dell’arrivo dell’uomo nell’isola, sono interrogativi che non possono ancora essere sciolti.
La scoperta di una lontra gigante fatta dal G.G.N. è uno dei passi che condurranno verso una miglior conoscenza della storia della fauna sarda.


Paul Y. Sondaar
Geological Institute - Utrecht - Holland

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