Le Origini

 

bruno storia“…eravamo tre, baldi, fieri e coraggiosi, pronti a lanciarci alla pacifica conquista di quel meraviglioso mondo sotterraneo <…> ben attrezzati raggiungemmo i profondi laghi azzurri di su Bentu-sa Oche, ci dissetammo e ci abbracciammo stretti insieme, a lungo che pareva non volessimo staccarci più. Nei nostri cuori stringevamo l’atto costitutivo del primo gruppo speleologico della Sardegna, che dalle nostre iniziali prese il nome PiCaVe.

Correva l’anno 1938.”

Con queste parole annottate nel suo diario Bruno Piredda, con Giuseppe Cadoni e Federico Ventura, dava inizio alla ricerca speleologica in Sardegna. Dopo la guerra, uno dei primi atti del PiCaVe fu la fondazione del Gruppo Grotte Nuorese. La nascita della nuova associazione speleologica fu sancita ufficialmente e formalmente con la redazione dell’Atto Costitutivo registrato nel maggio del 1953.

L’anno successivo, il 1954, in occasione del VI Congresso nazionale di Speleologia, tenutosi a Trieste, in una realtà speleologica nazionale in netta espansione, il Gruppo Grotte Nuorese, partiva da protagonista e stupiva l’Italia speleologica con la presentazione di un contributo a firma del socio Michele Columbu dal titolo “Note preliminari sulla più lunga grotta d’Italia - Il Bue Marino – e su altre cavità naturali della provincia di Nuoro.

I semi del PiCaVe avevano germogliato.

Gli anni successivi furono dedicati allo sviluppo delle tecniche esplorative di rilievo topografico e di ricerca scientifica nei campi biospeleologico, idrogeologico, paleontologico e archeologico. Con l’attivazione delle commissioni interne, il Gruppo portò avanti l’esplorazione sistematica delle zone carsiche della Sardegna, soprattutto nel settore centro-orientale dell’Isola.

Uno dei risultati più prestigiosi fu la creazione, caso unico in Sardegna, del Museo Speleo Archeologico di via Leonardo da Vinci a Nuoro, inaugurato nell’ottobre del 1978 dopo innumerevoli mostre temporanee attraverso le quali il sodalizio divulgava la sua attività. Il museo, divenuto in seguito Museo Civico Speleo Archeologico, fu il primo passo per l’apertura, nel luglio 2002, dopo Cagliari e Sassari, di un Museo Archeologico Nazionale a Nuoro.

Negli stessi anni (fine anni ’70, primi anni ’80), il Gruppo Grotte Nuorese ricominciò a pensare seriamente alla realizzazione di un vecchio sogno che, per mancanza di risorse, era stato accantonato: dotarsi di una struttura che facesse da base d’appoggio logistico per la sua attività di campagna, il Rifugio. Tra le varie località possibili la scelta per localizzare il rifugio cadde sulla valle di Lanaitto al confine tra Oliena e Dorgali. Località che tenne a battesimo il Gruppo e che costituiva meta principale delle sue ricerche.

Una serie di condizioni favorevoli - i premi per il ritrovamento dei reperti rinvenuti e confluiti, tramite la soprintendenza, al museo, il generoso contributo di privati e di enti pubblici, la disponibilità del sig. Carta (ziu Nanneddu) a venderci un pezzo della sua terra a prezzo ragionevole, il lavoro dei soci – permisero la costruzione del Rifugio, iniziata subito dopo la concessione edilizia rilasciata dal Comune di Dorgali nel marzo del 1985.

La denominazione del rifugio non fu oggetto di discussione: PiCaVe. In omaggio e a ricordo del primo nucleo costitutivo del Gruppo Grotte Nuorese.

Si chiudeva il cerchio: il PiCaVe fonda il gruppo Grotte Nuorese, primo gruppo speleologico della Sardegna, il Gruppo Grotte Nuorese costruisce il PiCaVe, primo (e unico) rifugio speleologico della Sardegna.

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