Ispezionati la valle di Lanaitto e lo strapiombo di Tiscali
IL TEMPO - ( Dicembre 1956 )
Nuoro, 10 Dicembre
(G.O.) – Prosegue con ritmo sostenuto, ed alimentata da una passione meritevole veramente e degna di menzione, l’attività del Gruppo Grotte Nuorese, presieduto da Bruno Piredda. Dopo la valorizzazione delle grotte del Bue Marino, che hanno dato al complesso speleologico sardo la perla più ambita ed attraente, dopo le ripetute escursioni alle meravigliose grotte del Monte Albo, un altro campo di ricerche e di studio ha attratto il Gruppo: la valle di Lanaittu.
Non sarebbe sufficiente un mese di lavoro indefesso per la esplorazione anche superficiale ed affrettata del vasto complesso archeologico e speleologico di questa valle sconosciuta ai più. In periodi successivi quindi gli esploratori nuoresi hanno dovuto dedicarsi all’identificazione ed ai rilievi più importanti dei villaggi nuragici e delle grotte esistenti lungo il corso dei numerosi corsi d’acqua che intersecano la valle di Lanaitto.
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L'abisso delle vergini
di Sergio Angeletti - 1971 - L'Atlante
Questa notizia i lettori di Atlante, la stanno leggendo in esclusiva mondiale. Per averla, prima, e per poterla dare, poi, non e stato facile e c'è voluto un po' di pazienza e qualche avventura. Perché i sardi, si sa, sono gente fidata ma diffidente, e quelli del Gruppo Grotte Nuorese non fanno certo eccezione, anzi.
Si capisce allora che quando, nello scorso maggio, si son resi conto di aver messo per l'ennesima volta le mani su qualcosa di grosso, han badato bene a star zitti, non foss'altro perché parte dei recuperi si presentavano laboriosi, ed era meglio non avere troppi funzionari e cattedratici a metter bocca: ora che un bel po' di lavoro e stato fatto, esca pure la notizia, e mettano pure bocca che ne avranno da dire.
La favolosa voragine del Monte Tiscali
L'Europeo - 1957 - di Giuseppe Trevisani
Nota della redazione: vedi anche http://gruppogrottenuorese.it/racconti/323-voragine-di-tiscali-relazione-di-perizia-speleologica-all-autorita-giudiziaria
L'uomo aveva le mani legate dietro la schiena con un pezzo di quelle corde di cuoio, dette loros, che servono per aggiogare i buoi al carro. Camminava piano, sollevando un piede dopo aver ben posato l'altro avanti. perché era bendato. Stavano camminando da molte ore. Forse era già l'alba, il prigioniero sentiva il vento e sapeva di trovarsi nella valle di Lanaitto. Il sentiero saliva; gli uomini che seguivano l'uomo bendato non dicevano una parola. Ogni tanto qualcuno lo toccava con la canna del fucile per indicargli di piegare a destra, o a sinistra. Il prigioniero si sentì toccare, con la canna, sul braccio sinistro. Fece un passo a destra e non sentì più terra, picchiò con la faccia contro i rami di un albero mentre continuava a cadere, e gridò. L'urlo durò parecchi secondi prima che l'uomo giungesse al fondo della voragine del Monte Tiscali, che è profonda novantanove metri.
Nella grotta del Guano
di Bruno Piredda
La grotta mi fu indicata da un anziano agricoltore di Oliena che vi si recava a fare raccolta di guano per fertilizzare il suo orticello. Lo incontrai sulla carrareccia per Lanaittu una mattina di un giorno qualunque del 1938.
Non ostante l'età avanzata procedeva molto speditamente e dovetti affrettarmi per raggiungerlo.
Gli pendeva sulle spalle un capace zaino vuoto, in parte sommerso dalla folta capigliatura brizzolata che gli sfuggiva di sotto al rustico copricapo. Mi affiancai al solitario viandante, lieto di aver incontrato un compagno di viaggio, il quale, certamente, aveva più dimestichezza di me di quei luoghi dove mi recavo in escursione speleologica. Senza fermarsi, mi rivolse uno sguardo indagatore e saluta alla maniera proto- sarda 'Oh, Oh' che in quel particolare momento significava 'Buongiorno'.
Risposi anch'io allo stesso modo, accennando a un sorriso di compiacenza. Era come se ci fossimo conosciuti da sempre. Solo restavano da conoscere i motivi che ci spingevano a frequentare quei luoghi; ma anche questi furono subito chiariti.
Racconti - Carlo Mauri
Nel 1974 per il settimanale La Domenica del Corriere, il famoso alpinista ed esploratore Carlo Mauri, insieme a Luigi Bazzoli, inizia un viaggio alla scoperta dei luoghi incontaminati d'Italia; la sua prima tappa fu la Sardegna con tre itinerari: uno nel Supramonte di Orgosolo e due nei territori di Baunei e Dorgali. Negli ultimi due venne accompagnato da alcuni “speleologhi dilettanti” del Gruppo Grotte Nuorese. Questa definizione non venne accolta molto bene dall'allora Presidente Bruno Piredda che scrisse a Mauri lamentandosi; l'alpinista non poté far altro che scusarsi dell'infelice descrizione. Il breve carteggio è conservato nella sede del GGN.