Racconti - Bue Marino (1963)
Dopo una settimana di intensi preparativi e di studi preliminari è stata effettuata il 10 agosto una delle più importanti spedizioni speleologiche finora condotte alle grotte del Bue Marino di Dorgali.programmata ed organizzata dal Gruppo Grotte Nuorese, la spedizione ha avuto esito felice con risultati sorprendenti, grazie alla collaborazione appassionata di alcuni sommozzatori della Marina Militare, nonché di un gruppo di speleologi ed esperti subacquei belgi.

1976 - SPEDIZIONE di S. GIUSEPPE di Franco Tronci
La spedizione di S.Giuseppe, così denominata perché effettuata durante il cosiddetto “ponte” gettato fra i giorni di Venerdì 19 Marzo e di domenica 21, si è sviluppata con partenza da due zone diverse: la località di “Cumbidaprantas”, sovrastante la cala di “Fuili” dalla quale sono partiti due gruppi il primo dei quali, composto di quattro elementi, ha preso il via la mattina del giorno di S. Giuseppe, il secondo composto di otto elementi, il pomeriggio del sabato successivo.Dalla località denominata “S’iscala de suttaterra”, situata a breve distanza dalla strada statale “Orientale” nel pomeriggio del giorno di S. Giuseppe è partito il terzo gruppo composto anche esso di quattro elementi.
Scopi principali di questa spedizione sono state la localizzazione e la rilevazione topografica della grotta “Porcheri” ubicata nella parte Dorgalese della codula di Luna a breve distanza dall’ovile denominato “Bochiarta”.
Questa grotta già esplorata dal G.G.N. all’incirca venticinque anni fa, intorno al '51, fu a suo tempo rilevata e per di più dei componenti l’antica spedizione, non è stato possibile rintracciare qualcuno che potesse far da guida.
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Il Prolagus Sardus
Brecce ossifere di questo animale sono state localizzate dal Gruppo Grotte Nuorese nel Monte Albo, tra Lula e Siniscola, e presso Silanus, risalenti a depositi formativi entro cavità calcaree, venute a luce per smantellamento erosivo e corrosivo della soprastante roccia da parte degli agenti atmosferici.

LA RICERCA - di Paul Y. Sondaar
Dal Continente all'isola. La più grande lontra d'Europa che amava la terraferma.
Tratto da Gruttas e Nurras – 1977
Sotto la lente dell’Università di Utrecht il fossile di mammifero rinvenuto dal G.g.n.
di Paul Y. Sondaar
Geological Institute - Utrecht – Holland
Nell’estate del 1977 sono stato in Sardegna con un gruppo di studenti di paleontologia dell’Università di Utrecht, nell’intento di trovare nuovo materiale sui mammiferi fossili. Da molti anni esiste una stretta collaborazione tra l’Istituto di Geologia dell’ Università di Cagliari, il Gruppo Grotte Nuorese e l’Istituto di Geologia dell’Università di Utrecht. I recenti risultati, derivati da questa collaborazione, hanno condotto a una migliore conoscenza dell’evoluzione dei mammiferi in Sardegna.
Nuoresi delle “Caverne”
Articolo tratto dall’Ortobene del 1995
Non ero presente, mi dispiace, alla commemorazione di Bruno Piredda, a Nuoro, un anno dopo la sua scomparsa. Mi dispiace, perché avrei voluto ascoltare i vecchi amici, sentire che cosa ricordano oggi di Bruno e quanto i loro ricordi, dopo tanti anni, somigliano ai miei. Pare infatti che i congegni della memoria siano diversi, anzi unici, in ciascuno di noi, come sono diversi, dicono il temperamento, il DNA e tutto.
E chi dice di no?
Alla scienza bisogna credere; però, meno male, tra gli esseri umani esistono anche affinità, per cui forse Giuseppe Cadoni e Federico Ventura ricorderanno, per esempio, un giorno caldissimo di agosto in cui facemmo ciondolare Bruno Piredda (compare Bruno, diceva Cadoni) sopra la Valle di Lanaitto dall’alto del Monte Sa Trugusa. Ci eravamo arrivati carichi di corde, con un cinturone da pompiere e un rotolo di scaletta fatta in casa, troppo corta, come risultò subito, e troppo pesante, l’an a ischire sas palas de Vintura.
Laggiù dal fondovalle, Dino e Giannetto Giacobbe, con gesti e con parole che sentivamo lontanissime, cercavano di segnalarci dov’era propriamente il “buco” da esplorare, più a destra, più a sinistra ma più giù, molto più giù, a sinistra, ancora un po', ancora, dato che noi dall’alto non potevamo vederlo.