NOTE PRELIMINARI SULLA PIÙ LUNGA GROTTA D'ITALIA, IL BUE MARINO
ATTI del VI Convegno Nazionale di Speleologia (Trieste 30 agosto – 2 settembre 1954) di Michele Columbu
Nel 1936 il dott. Carmelo Maxia pubblicò (Le Grotte d'Italia, serie 2, vol. I) un suo lavoro intitolato «Le attuali conoscenze speleologiche sulla Sardegna», nel quale, fra l'altro, dava un elenco di 94 grotte ordinate alfabeticamente.. Mancando ogni altra possibilità di riferimento, come segno convenzionale, sarà bene adottare tale numero d'ordine preceduto dalla sigla Sa (Sardegna) e continuare il catalogo col numero 95 e seguenti, necessariamente senza seguire l'ordine alfabetico (è noto che il Governo Regionale intende istituire un Ufficio Grotte che potrà certamente dirigere anche il catasto).
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SU GOLOGONE. APPROFONDIMENTI
Riassunto
Nel seguito, si illustrano alcuni approfondimenti sulle analisi svolte negli anni 2013 e 2014 con l’utilizzo dei dati di un monitoraggio idrogeologico effettuato dal Gruppo Grotte Nuorese finalizzato alla valutazione dell'evoluzione dei livelli idrici nell’acquifero carsico del Supramonte, una estesa placca di calcari mesozoici che si estende per oltre 160 km2 nella Sardegna centro-orientale. Tali analisi, alle quali si rimanda anche per un inquadramento generale del tema trattato, sono pubblicate in: http://gruppogrottenuorese.it/14-docs/263-analisi-sull-evoluzione-dei-livelli-idrici
ESA Caves 2014
Il video finale di #ESA #CAVES2014 con Luca Parmitano, Scott Tingle, Alexander Misurkin, Sergey Kud-Sverchkov, Matthias Maurer.
Il video e i messaggi che lo accompagnano sono dedicati a Luigi Mereu, alla sua passione per l'esplorazione e la speleologia.
Analisi sull'evoluzione dei livelli idrici
Analisi sull'evoluzione dei livelli idrici nell’acquifero carsico che alimenta le sorgenti di Su Gologone
(Sardegna centro – orientale)
Francesco Murgia, Maurizio Murgia & Mimiu Pintori - Gruppo Grotte Nuorese
Salvatore Frau - UNISS
Di seguito si illustrano i risultati di un monitoraggio idrogeologico effettuato dal Gruppo Grotte Nuorese sull'evoluzione dei livelli idrici nell’acquifero carsico del Supramonte, una estesa placca di calcari mesozoici che si estende per oltre 160 km2 nella Sardegna centro-orientale.
Il monitoraggio si è svolto con una prima fase di acquisizione dati effettuata nella grotta di Su Bentu tra il mese di Dicembre 2012 e quello di Aprile 2013, eseguita utilizzando due sensori in grado di misurare e registrare valori di pressione, temperatura e conducibilità elettrica. In questa prima fase si è scelto di investigare su due porzioni distinte della grotta, poste a quote assai diverse. Alla luce dei risultati ottenuti, a partire dal mese di Ottobre del 2013 si è dato corso alla seconda fase dello studio, nella quale si è deciso di concentrare la localizzazione dei sensori nella profonda diaclasi del Terzo Vento di grotta Su Bentu e nella sorgente di Su Gologone.
I dati altimetrici sulle variazioni di livello osservate, acquisite in differenti condizioni idrodinamiche, sono stati correlati ai rilievi di precisione realizzati nella grotta di Su Bentu dal Gruppo Grotte Nuorese tra il 2013 ed il 2014 con l'ausilio di strumentazione laser scanner e di una stazione totale.
Parole chiave: acquifero carsico, livelli di piena, drenaggi, idrodinamica sotterranea, esplorazione speleologica,.
Keywords: karst aquifer, flood levels, drainages, underground hydrodynamics, caving exploration.
Le Coordinate Geografiche
N 40°15’21’’ E 9°29’6’’
La più grande aspirazione di ogni speleologo è scoprire una grotta magnifica. La sua grotta. E qual è la prima cosa che fa non appena si rende conto di averla trovata? Marca il territorio. E qual è lo strumento col quale compie il suo personale territorial pissing? Al contrario delle bestie deve tenerlo in mano per poterlo fare e lo deve giustamente disporre nello spazio per indirizzarne correttamente l’emissione. È il suo Garmin: un grazioso coacervo di plastica e circuiti elettronici che in un baleno si connette con un congruo numero di satelliti geostazionari e, compiendo alla velocità della luce tutt’un novero di triangolazioni e i relativi calcoli trigonometrici, in un parossistico acme matematico, restituisce al gaudente operatore due numeretti. Quanto basta per ritrovare quel pertugio e mostrare ai suoi sodali, come fa il gatto col topino ancora vivo in bocca, i fasti della sua bravura e fortuna di speleologo. Si. Perché in quella grotta tornerà tante di quelle volte da non poterle più contare e di quella grotta racconterà la storia fatta di aneddoti e immagini, di fatica e appagamento, di misure e disegni, di gioia e a volte dolore. E, spesso senza saperlo, rivelerà ancora la straordinaria epopea di due numeretti.